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Caro Babbo Natale che dai ascolto
ai bimbi che hanno ancora l’occhio puro
non badare alle pieghe sul mio volto,
di me che ho più passato che futuro,
e fa che il mio sperar non sia da stolto
che non si spenga al primo cielo scuro,
fammi riaver quel cuore da bambino
che vedea rosa il più nero destino.
Scusami se stanotte anch’io ti scrivo
per aver sott’a i’ ceppo un grande dono.
Ti chiedo che nessuno resti privo
di un regalo, sia stato birbo o buono.
Ma non vorrei tu fossi un po’ giulivo
e per l’età tu andassi fuori tono
sì che al birbante ne arrivi più di uno
e al galantuomo ‘un ne tocchi nessuno !
Riccardo Marasco